domenica 17 agosto 2014

Seconde case: una risorsa per amministratori intelligenti

Ci sono comuni dove i proprietari di una seconda casa, quindi senza residenza in quel comune, vengono equiparati ai residenti.
In alcuni comuni della provincia di Trento, ad esempio, i proprietari di immobili non residenti hanno lo stesso sconto, sugli impianti di risalita (estivi o invernali), come i residenti. Oppure hanno uno sconto del 50% per i permessi per la raccolta di funghi, rispetto agli ospiti occasionali.
Molti comuni trentini hanno anche risolto la questione della tariffazione della raccolta rifiuti conteggiando "gli scarichi" di indifferenziato e facendo pagare proporzionalmente a tali scarichi residenti e non residenti.

Si sa, quella di Trento è una provincia illuminata, autonoma e magari favorita in molte cose, pero' qui gli amministratori pubblici hanno capito che la loro economia, il loro benessere è basato, in parte rilevante, proprio sulla presenza di un turismo "delle seconde case" che cambia i termini della normale gestione economica e deve tener conto del "pendolarismo stagionale" dei proprietari di immobili "a disposizione".

Purtroppo esistono molti altri comuni in Italia dove questa maturità amministrativa è ancora sconosciuta e i proprietari di immobili non residenti vengono equiparati a mucche da mungere o a polli da spennare, facile scorciatoia per raccogliere quattrini e tentare di far quadrare bilanci comunali perennemente in rosso. Spesso senza successo.

Questo blog si propone innanzitutto di raccogliere informazioni su questi temi, esempi di gestioni virtuose o di abusi tariffari, per imparare dagli uni e suggerire agli altri come migliorare le loro ingiuste politiche tariffarie.
Se avete esempi di questo tipo, lasciateci un commento qui di seguito.

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